La Lancia d'Oro

La Storia

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La lancia d’oro è il premio che viene assegnato al quartiere vincitore della Giostra del Saracino. Dalla seconda edizione dell’era contemporanea ogni edizione ha la sua lancia, diversa da tutte le altre.
Per molti anni le lance d’oro non hanno avuto una dedica particolare. Erano intagliate in serie da un artigiano e poi messe in palio di edizione in edizione. Le prime lance d’oro, soprattutto quelle assegnate dal 1932 all’inizio della Seconda Guerra Mondiale hanno un aspetto molto semplice: in pratica il paracolpi ha una forma sferica abbellita con ornamenti classici. Dal 1978 è Francesco Conti l’intagliatore dei trofei della Giostra. E’ con lui che vengono apportate le prime novità: l’impugnatura è scolpita per ricordare eventi e personaggi della storia aretina.
Dalla fine degli anni Ottanta in poi ogni lancia è dedicata ad un personaggio o ad un evento che ha fatto la storia di Arezzo.
La prima dedica ufficiale è per il settimo centenario della battaglia di Campaldino contro i fiorentini. Negli anni seguenti le lance d’oro sono state dedicate a personaggi della terra d’Arezzo come Piero della Francesca, Pietro Aretino, Gaio Cilnio Mecenate, Guido d’Arezzo e Francesco Petrarca.
Il trofeo ha una lunghezza che ricalca quella dell’arnese utilizzato dai giostratori per colpire la targa di Buratto: tre metri e 55 centimetri. Il legno utilizzato per la lancia d’oro può essere il tiglio, il noce o l’acero.