La Storia della Giostra del Saracino

La Giostra nel Dopoguerra

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Dopo la parentesi bellica si ritorna a giostrare il 12 settembre 1948 in concomitanza con la riapertura della casa del Petrarca. Lo slancio per la rinascita è evidente e la piazza è piena all’inverosimile.
La Giostra, da strumento di propaganda fascista, diventa però, per la classe dirigente cittadina, uno scomodo retaggio del passato. E il boom demografico che porta in città molta gente dalle campagne da sempre diffidente verso le tradizioni urbane.
Negli anni Cinquanta la Giostra sopravvive tra mille difficoltà e a partire dal 1953 si disputa una sola edizione all’anno. Nel 1956, grazie all’ente provinciale del turismo, vengono realizzati i nuovi costumi disegnati da Novarese che rimarranno fino al 1992.
Fino alla fine degli anni Settanta la Giostra avrà vita difficile. Con il passare degli anni e la nuova presa di coscienza in tema di antichità la Giostra, direttamente organizzata dal Comune, dopo la soppressione dell’Enal, ritorna dal 1982 in poi alle due edizioni annuali. E’ una nuova primavera per la Giostra che registra anche due edizioni straordinarie: in onore del presidente della Repubblica Pertini nel 1984 e per la centesima edizione nel 2000.
Anche Topolino, grazie allo sceneggiatore aretino Pier Francesco Prosperi dedica una storia alla rievocazione: «Zio Paperone e la Giostra del Saracino». La striscia a fumetti esce nel numero 1606 del 7 settembre 1986.