La Storia della Giostra del Saracino
Le Tracce negli Archivi Storici
E’ difficile capire in quale periodo affondi le sue radici la Giostra del Saracino.L’ambientazione trecentesca voluta dai fautori della ripresa negli anni Trenta, è un tributo al passato glorioso della città che in quel periodo raggiunse il culmine della sua importanza. Ma non si hanno documenti che testimoniano la disputa di Giostre in quel periodo: l’archivio comunale, infatti è andato perso nel 1384. Da allora, si ha notizia di una trentina di tornei tra la fine del Quattrocento e il 1904, quando fu corsa una Giostra in onore di Petrarca al Prato cittadino.
Ma tutto fa pensare che le Giostre disputate in questo lungo lasso di tempo siano molte di più. E nonostante le molte interruzioni, gli aretini hanno sempre dimostrato un legame forte per questa loro rievocazione, tanto che nel tempo è stata sempre utilizzata per celebrare le ricorrenze più solenni.
La prima traccia è del 9 maggio 1260 quando si festeggia l’investitura a cavaliere di Ildebrandino Giratasca. Il primo documento aretino che certifica una Giostra «ad burattum» è del 6 agosto 1535 quando si registra la decisione di disputare la gara la domenica successiva, 9 agosto, per onorare San Donato. Il testo originale della disfida di buratto è di una giostra corsa nel 1674 in onore del cardinale Corsini, vescovo di Arezzo. Tre anni dopo si svolge una Giostra che viene puntualmente descritta nell’opuscolo che ricorda le feste celebrate in Arezzo in onore di San Niccolò dall’Accademia degli Oscuri. Quel testo forma ancor oggi il nucleo centrale del regolamento tecnico.
Ad Arezzo si riparla di Giostra solo nel 1904 in occasione del sesto centenario della nascita di Francesco Petrarca. La Giostra si disputa nell’anfiteatro del Prato cittadino. A sfidarsi, di fronte a dodicimila spettatori, sono i cavalieri del reggimento «Dragoni di Savoia» di stanza ad Arezzo.